Vi faccio una breve recensione dei vari libri che ho letti negli ultimi mesi (vi metto solo quelli degni di nota)
L'uomo che guardava passare i treni di
Georges SimenonDescrizione del libro: Come un uomo qualsiasi, «che guardava passare i treni» e sognava la vita che vi si nascondeva, possa improvvisamente abbandonare tutto in una fuga dove si mescolano il delitto, il terrore, l’ebbrezza e la lucidità.
Uno dei milgiori libri che io abbia mai letto! Scritto abilmente e talmente ben descritto da trasportarti in una dimensione parallela.
E' la storia di un delirio. Kees Popinga (il protagonista) un giorno si stanca degli stereotipi in cui è costretto e da una svolta radicale alla sua vita.
I viaggi di Gulliver di
Jonathan SwiftDescrizione del libro: Il romanzo allegorico-avventuroso narra i viaggi di Lemuel Gulliver, nelle sue quattro tappe: dopo aver fatto naufragio a Lilliput, si ritrova tra i giganti di Brobdingnag e infine raggiunge, dopo molti paesi, Amsterdam e l'Inghilterra. Celati, oltre a dar conto nelle note delle informazioni indispensabili per la comprensione dei riferimenti storico-culturali, con la sua traduzione mira a riprodurre, il più possibile, lo stile settecentesco dell'originale per far sentire l'eccezionale fluidità della prosa swiftiana
Un classico che credo tutti conoscerete, ma non fatevi ingannare dal titolo questo è più di un viaggio in terre immaginarie popolate da creature bizzarre. E' una satira continua sull'Inghilterra del '700. Geniale
Non lasciarmi di
Kazuo IshiguroDescrizione del libro: Kathy, Ruth e Tommy sono cresciuti in un collegio immerso nella campagna della provincia inglese. Sono stati educati amorevolmente, protetti dal mondo esterno e convinti di essere speciali. Ma qual è, di fatto, il motivo per cui sono lì? E cosa li aspetta oltre il muro del collegio? Solo molti anni più tardi, Kathy, ora una donna di trentun anni, si permette di cedere agli appelli della memoria. Quello che segue è la perturbante storia di come Kathy, Ruth e Tommy si avvicinino a poco a poco alla verità della loro infanzia apparentemente felice, e al futuro cui sono destinati. Un romanzo intenso e commovente dall'autore di "Quel che resta del giorno".
Bellissimo, ti coinvolge e ti emoziona come se stessi vivendo in prima persona gli avvenimenti... nella speranza che un mondo così non ci sia mai...
Nostalgia della ruggine di
Sergio De SantisDescrizione del libro: Una ridicola scusa: tornare nella città da cui è partito tanti anni prima per vendere un insignificante appartamento in un quartiere caotico e popolare, rimasto libero dopo la morte del padre.
Davide è un uomo d'affari cresciuto alla scuola dell'utile e della spietatezza. Scende da un aereo per salire su un altro, non ha amici ma ha avuto molte donne, e ogni suo spostamento è organizzato da un'efficientissima segretaria scozzese. I suoi tempi sono scanditi, i sentimenti azzerati. Tutta la sua vita si è ispirata all'esempio e al culto di un eroe spregiudicato e ambiguo: Alcibiade, il politico greco maestro di seduzioni e di inganni. Calcolatore, affascinante, un uomo che ha costretto, da sempre, gli storici su due sponde opposte, quelli che lo considerano uno statista brillante ma troppo furbo, quelli per cui è stato un cinico traditore.
Ma perchè un uomo come Davide è tornato a farsi inghiottire da una città che sembra completamente all'opposto dei valori, o dei disvalori, che hanno da sempre orientato le sue scelte? Una città stremata dalla vitalità mortale di barbari la cui violenza poggia sulla debolezza, la cui aggressività è l'esorcismo di un'inferiorità ancestrale, patita nella loro esistenza come in quella dei padri.
E' Napoli questa città, anche se Sergio De Santis non la nomina mai, come se il solo evocarla esplicitamente avesse il potere nefasto di addolcire i toni, oppure, al contrario, di incanalare il racconto nei binari di un prevedibile pathos o di un altrettanto prevedibile orrore. E invece questo romanzo, anche se non si nega i suoi quasi doverosi momenti di strazio, risuona aspro, inconciliabile, come lo è la modernità amara che tutti in ogni luogo viviamo, come lo fu l'esilio di un eroe greco troppo immerso nel buio della sua storia per risplendere della luce accecante del mito.
Credo che la descrizione sia più che sufficiente aggiungo solo che secondo me certe cose si presagiscono ed è per questo che Davide fa cose che secondo lui sono da pazzo e non se le spiega spesso ma che alla fine il cerchio si chiude e tutto torna al suo posto.